"Tanto non serve..."

destino


E' la risposta che spesso mi sento dire quando propongo di fare qualcosa di concreto per cercare di fare cambiare qualcosa nello stato delle cose.

Una risposta che trasmette sconforto, rassegnazione, sconfitta. Una risposta che in fin dei conti si può capire da dove nasce.

Ogni giorno leggiamo di esponenti di ogni tipo di partito che risultano coinvolti in ogni tipo di malversazione, leggiamo queste notizie per un breve periodo e poi non si sente più nulla. Solo dopo settimane si scopre che tutto è finito in una bolla di sapone, e che quel politico continua a proporsi nelle liste di qualche partito.

E gli Italiani, facenti parte di un popolo con evidenti problemi di memoria, continueranno a votarlo.

Ogni giorno leggiamo di qualche prepotenza fatta da una persona pubblica, potente per via della sua disponibilità economica. Magari si prenderà anche delle denunce e delle querele, ma tanto anche in questo caso finiranno nel nulla, basta pagare le cauzioni e tutto si risolve. Persone che si fanno beffe degli Italiani che con il loro interesse hanno dato loro la popolarità e anche i soldi.

E gli Italiani, facenti parte di un popolo con evidenti problemi di memoria, continueranno a prestargli attenzione.

Ogni giorno leggiamo ogni tipo di situazione, dove politici, industriali, personaggi pubblici fanno quello che gli pare mentre i cittadini Italiani non possono fare altro che subire in silenzio. La prima impressione è che dove sono coinvolte ingenti forze economiche non si riesce mai ad avere la ragione dalla parte dei cittadini, ma se facciamo bene attenzione si nota un'altra cosa che è ricorrente: la scarsa memoria dei cittadini italiani e il loro tacito assenso.

Agli Italiani si può fare praticamente di tutto, tanto non protestano mai e in capo a pochi mesi si sono dimenticati, e si potrà di nuovo ricominciare a fare loro di tutto. Una memoria davvero scadente, al punto tale che si sono anche dimenticati che non hanno mai provato a protestare per davvero.

Magari qualche chiacchera tra amici, al bar. Magari qualche "mi piace" su Facebook, sulla protesta relativa allo scandalo del giorno, ma nulla di più. Italiani stanchi di certe situazioni, offesi e sdegnati, ma lo sdegno non basta per fare cambiare qualcosa.

Ci vorrebbe impegno, si dovrebbe reagire in modo visibile e concreto. Solo dopo averlo fatto tante volte si potrebbe anche arrivare a dire che non serve, dirlo senza mai avere mai provato a protestare per davvero è come andare in guerra e poi arrendersi per un petardo.

Ci sono situazioni in cui una protesta non basterebbe a fare cambiare le cose, ma non fanno parte delle proteste in cui il CIM si sta impegnando. Noi conosciamo bene dove si può pensare di ottenere qualcosa con una protesta, siamo realistici ed obiettivi e non possiamo pensare di fare battaglie che non avrebbero alcuna possibilità di avere successo. Argomenti come il caro carburanti o il caro assicurazioni sono importanti, ma pensare che una protesta possa fare cambiare qualcosa è una vera utopia.

Ma protestare contro le amministrazioni comunali e provinciali, qualche risultato si potrebbe averlo.

Per l'evento del passo dello Stelvio stiamo proponendo di fare una protesta contro le decisioni di una amministrazione provinciale, che con una incredibile cecità pretende di riscuotere un pedaggio per il transito su una strada pubblica. La cecità di chi non si vuole accontentare di tutte le tasse indirette che vengono già pagate dai turisti (tanti in moto, ma non solo loro) che passano su quella strada. Tasse che vengono pagate a partire dai caffè per arrivare ai canederli, dai taglieri di affettati locali alla benzina, e tutti gli altri consumi che vengono fatti dai turisti su quella strada e in tutta la provincia.

Mettere quel pedaggio porterà molti motociclisti a rinunciare al passaggio, facendogli preferire altri percorsi e magari altre regioni, e i consumi andranno a finire in quelle regioni. Potremmo farlo e basta, senza dirlo. Ma questo sarebbe buttare via una risorsa per fare valere la nostra protesta senza provare ad usarla. Questo si che non serve a niente.

Per una volta possiamo essere noi ad avere in mano la leva del potere economico. Sarebbe usare il potere del denaro in modo diverso. Il potere del denaro che resta nelle nostre tasche invece di andare speso nei vari esercizi commerciali che sono situati nella provincia di Bolzano. Per una volta qualche risultato si potrebbe avere, ma se ci si nasconde dietro ad un "tanto non serve" non si arriverà mai a nulla, e ci si arrende senza dire nulla nelle mani di chi poi potrà farci subire tutto quello che vuole.

Ognuno è artefice del proprio destino, se ci mettiamo impegno potremo quindi creare il nostro futuro. 
Se non facciamo niente, il nostro destino sarà in mano ad altre persone.

A me l'idea non piace, a voi?