Il diritto di lamentela: una sottile differenza, ma sostanziale!

Lamentele

Uno degli sport nazionali diffuso in tutta la Penisola è la lamentela, l'esternazione ripetuta e continua delle "cose che non vanno"; ma se i francesi fin da tempo immemore hanno organizzato questa pratica dando vita ai cosiddetti cahiers de doléances (quaderni delle lamentele), come sempre noi sembriamo sempre più l'"Armata Brancaleone" e ci muoviamo in modo disorganico, quindi con scarsa efficacia di far giungere a chi di dovere queste problematiche.

Se questo modus agendi è generalizzato e sta sfociando in una forma più tecnologica (forum sul web, social network, etc…), rimane il fatto che le strade percorribili dal punto di vista "legale" rimangono le stesse da lungo tempo, ma sembra che, nonostante le proteste, non interessi a nessuno.

Un movimento d'opinione consente di emergere dalla palude del rumore di fondo delle lamentele ripetute come un noioso mantra, solamente se si raggiungono dei ben precisi numeri: se dalla rete sono nati movimenti politici che hanno portato la loro voce in Parlamento, è evidente che qualcosa si può e si deve fare.

Il mondo del motociclismo è quanto di più frazionato esista, un coacervo magmatico di associazioni, gruppuscoli, (sovente legati a visioni localistiche e personalistiche), con obiettivi sovrapposti ma scarsa, scarsissima capacità di penetrazione.

E' vero, in linea di massima la pratica del motociclismo è tempo libero, divertimento, etc… quindi perché "rovinarsi" questo tempo con un attivismo "civile", con "cose serie", come la battaglia contro i pedaggi autostradali, per applicare guard rail che non affettino la testa a chi va in moto (sovente senza testa dentro al casco, però…)?

Meglio fregarsene, salire sulla sella e godersi il sole in faccia, una bella serie di curve, poi una rotonda, un incrocio in città... (capperi che stradina stretta, non si vede un'ostia….certo ci fosse uno specchio parabolico sarebbe meglio…vabbè…. mi metto oltre la riga….. ma è un attimo…… ARRIVA UN MISSILE DA 100 all'ora con quattro ruote, qualche cavallo nel motore ed un asino a bordo…..ed il mio "sereno tempo libero" sarà una storia di fratture, interventi vari, riabilitazione per un anno, cause legali, etc….SE MI SARA' ANDATA BENE!!!).

E allora? Allora la risposta è semplice: come MOTOCICLISTI, ovvero UTENTI DEBOLI della strada NON possiamo permetterci di "fregarcene", abbiamo l'OBBLIGO, il DOVERE di impegnarci in prima linea per difendere in primis NOI STESSI!!!! Egoismo, questo? Egoismo voler difendere la nostra vita da situazioni di palese inciviltà (segnaletica orizzontale omicida, infrastrutture fatiscenti, parcheggi a noi dedicati violentati da abusi continui, ne vogliamo mettere altra di carne al fuoco?).

Non è solo questione di COSCIENZA CIVILE, ma è anche libertà di POTERSI lamentare: il poterlo fare dovrebbe essere CONSENTITO solamente a CHI si impegna per cambiare le cose, a chi potrà dire "io ho fatto qualcosa per far cambiare questo stato di cose, e tu?"  "Come? Tu non hai fatto mai NIENTE??? Allora, zitto, taci e NON LAMENTARTI!"

Il Coordinamento è apolitico, ma non è solo questione di "partiti", non ha una visione di "marchio" (guzzista, biemmevuista, endurista, scooterista, smanettone, lumacone, etc…. quando si cade l'asfalto è UGUALE per tutti!), non ha obiettivi che NON siano peculiari dei MOTOCICLISTI, non organizza gare in circuiti, non si dedica al raduno birra&salsicce… VORREBBE solamente difendere i MOTOCICLISTI!

Ma a gli "stessi" motociclisti, QUESTO, interessa???  Mmhhhh, sembrerebbe di no: se in Europa abbiamo nazioni che hanno la metà dei "praticanti" di motociclismo ma hanno un numero di associazioni belle rigogliose di iscritti rispetto a noi, la differenza è palese, ovvia: ai motociclisti italiani di "difendersi" NON interessa un fico secco!

Dite che non è così? Avete la possibilità di smentirci, ma dire "non è vero" non basta, servono gesti concreti
Il primo da fare è seguire questo link.

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione