Dialogo tra una motina ed un non so (parafrasando Gaber) - settima parte

Motoraduno

Alla fine della sesta puntata insieme ai nostri due protagonisti, avevamo scampato una brutta avventura che avrebbe magari potuto avere qualche implicazione anche per loro, ma tutto è bene ...…

SETTIMA PARTE - "L’uscita “monomarca”.

Eccoci di nuovo arrivati alla domenica, oggi è una giornata particolare, si esce con un gruppo di motociclisti che hanno tutti la stessa moto, cilindrate diverse, ma stesso modello, sarà una bella sorpresa. Quindi mi preparo e scendo nel box. Come al solito – non l’avevo avvertita – la trovo ancora sonnecchiante.

"Ma come, non era una domenica di riposo questa ??!! Che fai ci prendi gusto a farmi queste sorprese ??!!"

"E dai, non ti lamentare sempre, oggi facciamo un’uscita speciale, breve ma speciale, vedrai che ne rimarrai contenta".

Come al solito accendo il motore e, nel mentre che si scalda un pochino, mi allaccio il casco.

"Dai che sono pronta, partiamo !!"

E allora, di nuovo insieme, si parte verso una destinazione cittadina, una breve galoppata per incontrare un gruppo di motociclisti stranieri che arriva a Roma per manifestare. 

Questa volta non è un vero e proprio motoraduno, ma la parte speciale è che ci andiamo insieme ad altri motociclisti che hanno tutti la stessa moto.

"Cosa c’è di speciale in questa uscita ?? Lo sai che sono curiosa e che non mi piacciono le sorprese".

"Aspetta e vedrai, siamo quasi arrivati". 

Come al solito sono il primo, la mia mania della puntualità gioca sempre brutti scherzi, ma ormai ci sono abituato. Passano una decina di minuti ed ecco che anche gli altri cominciano ad arrivare.

"Non ci posso credere !!! Quella moto mi assomiglia … guarda …. anche l’altra che sta arrivando è come me …"

"Calmati, non ti eccitare …"

"Ne arrivano ancora, sono tutte come me … sono rosse, grigie, nere, mancano le arancioni però ! E poi alcune sembrano più grandi".

"Non sono propriamente più grandi, hanno solo il motore un po’ più grande del tuo, ma per il resto siete “sorelle”".

"Dici davvero ??!! Sono tutte mie “sorelle” ??!!"

A questo punto, siamo tutti, è uno spettacolo vedere il piazzale riempirsi di moto tutte uguali, vedere i loro guidatori riconoscersi e salutarsi, e soprattutto vedere “loro” che si riconoscono e che si scambiano pareri ed impressioni sugli stili di guida e sugli ultimi accessori e gadget montati.

"Guarda … hanno anche loro quello strano disegno che ho io sul carter … sembra il tatuaggio di una confraternita … lo hanno praticamente tutte, chi sul carter chi adesivo sul cupolino, chi ricamato sulla sella".

"Hai ragione, è il segno distintivo di appartenenza ad un gruppo, il tuo gruppo, la tua famiglia, te l’avevo detto che eravate tutte sorelle. Ma adesso andiamo, il corteo inizia". 

Pian piano si sfila in corteo, con il solo rumore del motore a sovrastare tutto, persino il rumore delle Harley che hanno partecipato è coperto tanti siamo. Nel frattempo vedo la mia motina che si scambia confidenze con la vicina, noto con stupore come guarda i suoi accessori, le marmitte, le luci, quasi fosse una signora al thè con le amiche che si scambiano pareri sulle ultime mode.

"La vedi quella, guarda che bel perizoma che indossa …"

"Perizoma ??!! A me sembra un porta targa con le luci messe più in alto …."

"Si, ma lei mi dice che si chiama multi-perizoma, e che si mette insieme ad uno scarico speciale per far risaltare il posteriore".

"A me piaci così, il tuo posteriore è unico".

"E poi l’altra mi ha detto delle sue luci, ai led ed allo xeno, che le danno una nuova luminosità".

"Ho visto, anche lei, e se non te ne fossi accorta c’è anche l’altra con la verniciature special, e quella con i cerchi forgiati, e l’altra ancora con il cupolino fumé, basta invidia …"

"Ma io non sono invidiosa, è che vorrei mi regalassi anche tu qualche cosa di speciale".

"Ci penserò, ma adesso basta, la manifestazione è praticamente finita, ora saluto tutti e torniamo a casa." 

I saluti di rito sono brevi, la mattinata è finita ed io riprendo la strada verso casa. Stranamente al ritorno la sento strana la mia motina, silenziosa, quasi offesa, per tutto il tragitto non proferisce verbo. Siamo arrivati, la parcheggio nel box ed ancora neanche una parola, che finalmente il mio cervello abbia ripreso a funzionare e che tutto quello che è successo fino ad oggi sia solo il frutto di un’allucinazione ??

"Va bene, mi hai convinto, però regalami qualche cosa appena puoi !!"

Lo sapevo, non sono allucinato, è proprio lei. 

"Va bene, appena posso ti regalo qualche cosa, ma adesso silenzio che altrimenti ci prendono per matti". 

Chiudo il box e pensieroso ritorno a casa.

FINE SETTIMA PARTE

Coordinamento Italiano Motociclisti
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