Dialogo tra una motina ed un non so (parafrasando Gaber) - undicesima parte

AutoSuCiclabile

Nella decima puntata abbiamo lasciato una motiva decisamente "inc…." insomma come i colleghi transalpini con cui abbiamo rapporti storici…

Gli sarà passata? Riusciremo a godere della nostra strada senza stressarci troppo nonostante tutto e tutti? O no??

UNDICESIMA PARTE - "Il parcheggio."

Un altro giorno di lavoro sta per iniziare, la strada verso l’ufficio è la solita, la motina ormai ha capito e non si lamenta più. 

Si fa presto ad arrivare ed ecco che già vedo il parcheggio sotto l’ufficio, ma c’è una sorpresa: è occupato dalle auto.

"Cos’è questa novità ??" Dice la motina "non mi sembra mica tanto regolare, tu non volevi lasciarmi occupare più di due “righine” e questo occupa lo spazio di quattro moto con la sua auto !!"

"Purtroppo hai ragione, non tutti sono educati, rispettosi delle regole e soprattutto rispettosi degli altri. Forse io sono un po’ troppo pignolo, ma questo ha esagerato al contrario: solo per non pagare sulle strisce blu ha occupato il posto di quattro moto!"

"E ora, cosa dobbiamo fare ??!! Quasi quasi io mi metterei sul marciapiede……"

"Sarebbe da farsi, ma poi siamo noi ad infrangere le regole e sicuramente una multa poi non ce la leva nessuno!"

"Hai ragione, e poi anche i pedoni hanno diritto al loro spazio, ma allora cosa facciamo ??"

"Non ti preoccupare, adesso cerchiamo un posticino, magari facciamo i maleducati e spostiamo qualche scooter – tanto loro lo fanno sempre – poi, una volta in ufficio, chiamo i vigili per risolvere la questione!"

"Bene, mi sembra una buona idea….."

Detto fatto, parcheggio meno peggio che posso ed entro in ufficio. 

Una volta seduto alla mia scrivania, prendo il telefono e chiamo i vigili: fosse facile, dopo un’ora di tentativi e svariate “cadute di linea”, riesco a parlare con loro, i quali – molto cortesemente – mi fanno notare come non possano arrivare subito, ma solo appena avranno una pattuglia disponibile. 

Io – altrettanto cortesemente – faccio notare quanto sia difficile trovare un posto moto libero, li ringrazio e li saluto, sperando che almeno si facciano vedere. 

Dopo qualche ora, ormai sono le dieci passate ed io ho telefonato alle sette e trenta, mi affaccio e vedo una macchina della municipale. Miracolo !! Mi precipito fuori dall’ufficio e quasi abbraccio i vigili, mi trattengo e, presentandomi come l’autore della chiamata, spiego le mie ragioni e mostro loro tutti e quattro i parcheggi moto (per un totale di circa 60 posti) praticamente tutti occupati dalle auto. 

A questo punto inizia la “mattanza” delle auto abusivamente occupanti i legittimi posti delle moto, ed io – sobriamente contento – rientro in ufficio. 

Il resto della giornata scorre tranquilla e giunge l’ora di tornare a casa.

"Eccoti finalmente, non sai come mi sono divertita oggi, i vigili hanno “massacrato” tutte le automobili messe al posto delle moto, è stato bellissimo, finalmente qualcuno che prende le nostre difese nei confronti di queste scatolette arroganti!"

Mai vista la mia motina così euforica, ed anch’io non nascondo un moto di gioia nel vedere quei pezzi di carta plastificata sotto i tergicristalli. 

Per oggi ci sono riuscito, speriamo che abbiano imparato la lezione.

Difendere le moto ed i motociclisti significa trovare gli spazi corretti per il loro "lebensraum", non certo aprire loro spazi poco motociclistici come le autostrade per favorire i "neofiti" dello scooter!

Ma si sa…c'è chi ragiona con la logica del "vendere" (i cosiddetti "prendi"…) mentre noi siamo dei "nativi" della passione, i cosiddetti "lascia", cioè lascia vivere…..ma anche tu lasciami VIVERE!!

FINE UNDICESIMA PUNTATA 

Coordinamento Italiano Motociclisti
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