I costi di gestione delle due ruote ed un motore

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In tempi di crisi come questi, uno dei motivi che ha costretto parecchi utenti ad abbandonare il proprio mezzo a due ruote ed un motore, è stato sicuramente il costo di gestione dello stesso.

In realtà per difendersi dal caro-moto oggi abbiamo più strumenti di ieri e proprio il web ci viene incontro, ma non solo.

Indubbiamente anche il "fai da te" può rappresentare una bella convenienza e forse il primo passo da compiere è proprio l'analisi dei costi di gestione.

Se facessimo a molti motociclisti la domanda "quanto ti costa all'anno la tua moto?" potremmo avere sicuramente risposte al centesimo di euro da parte di coloro che , armati di foglio elettronico, hanno riportato spesa per spesa fin dal loro acquisto, ma probabilmente, invece, la maggioranza sparerebbe cifre non veritiere.

Vi sono spese che ha senso quantificare fino ad un certo punto: è ovvio che il costo del carburante è in funzione dei chilometri effettuati (costo variabile) ma registrare TUTTI i pieni di serbatoio eseguiti sarebbe operazione al limite del masochismo ragionieristico e toglierebbe ogni poesia di "motociclismo" praticato, e non è questa la valutazione che si pretende…

Ma i costi fissi, indipendenti dai consumi sono quelli che abbiamo ANCHE a moto ferma, parcheggiata in garage TUTTO l'anno, ovvero una situazione che "peserebbe" sul bilancio familiare indipendentemente dall'uso, e questi vanno valutati come prima ragione di bilancio.

La tassa di proprietà o "bollo" varia da Regione a Regione ed è un balzello che ci tocca comunque ad esempio, mentre l'assicurazione è in funzione della circolazione e sospenderla ad hoc è un indubbio vantaggio (stagione invernale in zone con climi rigidi dove l'utilizzo del mezzo a volte è proibitivo).

Ma è sul costo effettivo dei tagliandi in officina e delle revisioni obbligatorie che possiamo avere un parametro effettivo dei costi di gestione, dove anche il "fai da te" potrebbe aiutare di certo a contenerli.

Sostituire l'olio del motore (contattando PRIMA i centri di smaltimento pubblici per sapere COSA fare dell'olio esausto) può essere una soluzione per ridurre i costi di un tagliando, magari cercando l'olio adegutao da fornitori con scontistiche interessanti: è un'operazione sicuramente facile con un minimo di attenzione, così come quella del filtro olio se adeguatamente attrezzati.

Ma anche un attento check del proprio mezzo con trattamenti adeguati per ridurre le usure, per fare quelle piccole manutenzioni utili, al fine di ridurre l'impatto dell'intervento in officina (prevenire è meglio che…), oppure una ricerca on line per trovare le proprie calzature di gomma a costi vantaggiosi, etc..

Anche cercare officine che consentano offerte adeguate sul tagliando può essere un'opportunità, ed in questi casi le sorprese positive in rete non mancano.

Qualsiasi sia la soluzione, il punto di partenza è creare un foglio elettronico in cui riportare le spese relative alla propria moto (se ne abbiamo più di una ovviamente la cosa va ripetuta), partendo da tassa di proprietà, assicurazione, olio motore, pastiglie freni, olio cambio, filtro aria, carrozzeria, accessori, mano d'opera, etc… a voi la scelta se fare colonne specifiche per ogni argomento possibile oppure accorpare a seconda della vostra visione di "tagliando".

Dopodiché bisognerà aver l'accortezza i riportare i dati correttamente e fare i totali di fine anno: potreste avere delle belle sorprese (sedetevi prima).

Altra cosa di cui tenere conto è la valutazione corretta del proprio mezzo: il deprezzamento anno per anno è sicuramente cosa di cui tenere conto soprattutto in funzione dei chilometri che si accumulano, ma anche una eventuale sostituzione va "ragionata".

Sovente si ascoltano discorsi del tipo "…..l'ho cambiata anche se aveva solo due anni perché mi hanno dato molto nel cambio con quella nuova….", vero, ma quella nuova perderà SUBITO ALMENO il valore del 22% (IVA) al momento dell'uscita dal concessionario….sicuri che il "calcolo" fosse così conveniente?

Se il valore iniziale del mezzo poniamo sia stato di 15.000 euro, è evidente che dopo cinque anni possa valerne la metà o anche meno: se nel frattempo avete avuto costi di gestione di 2.000 euro all'anno, avreste speso in totale 25.000 euro tra costo del bene alla partenza e successive manutenzioni e quindi una eventuale sostituzione dovrà tenere conto almeno di un minor costo di manutenzione (garanzie, minor necessità di ricambi, etc…) per essere vantaggiosa.

Altra valutazione può essere quella di sostituire frequentemente il mezzo proprio per non avere un elevato abbattimento del valore dello stesso, ed un minore rischio di dover pagare per ricambi costosi e quindi sfruttare le garanzie delle case, ma andranno comunque valutati i costi di gestione annuali del mezzo stesso.

Un mezzo "usato" avrà sicuramente un minor impatto sulle vostre tasche all'inizio ma andranno messi in contro eventuali costi di ricambi importanti proprio in relazione alla "vetustà" del mezzo.

Completamente diverso il ragionamento da fare su mezzi "storici" dove pur avendo un minor costo di tasse di proprietà ed assicurazioni, il costo di officina e ricambi è di norma di non poco conto se si parla anche di restauri degli stessi, ma in questo caso la "passione" copre qualsivoglia ragionamento economico da "ragioniere"….  

Coordinamento Italiano Motociclisti
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