Francia, sicurezza stradale: nel 2014 un esperimento di circolazione per interfile.

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In occasione della riunione del Consiglio nazionale per la sicurezza stradale (NCRP), avvenuto in data 21 giugno 2013, gli esperti hanno deciso di dare il via ad  "test della legalizzazione della circolazione per interfile" nel prossimo mese di aprile 2014. E non prima? Come mai? Cosa ostacola una decisione prima di quella data?

Il ministro dell'Interno, Manuel Valls, ha invitato, venerdì 21 giugno scorso, il Consiglio nazionale per la sicurezza stradale (NCRP) per accelerare sul percorso previsto per la circolazione su interfile e per "lavorare sull'ipotesi di un esperimento." 

Le male lingue dicono che il Ministro sia effettivamente preoccupato per il rischio che correrebbe un "motociclista particolare": in effetti il Ministro stesso ha candidamente dichiarato che se sua moglie dovesse percorrere su uno scooter le strade della capitale correrebbe rischi seri

Quindi, poiché questo rischio espone milioni di utenti di veicoli motorizzati a due ruote, la soluzione sarebbe di mettere in pratica la circolazione per interfile.

Venti anni di pratica attiva

Ma perché mettere in opera ancora un "esperimento"? Motociclisti e scooteristi sono da 20 anni che sperimentano il  traffico per interfile nella regione di Parigi e si può ben affermare che, se il numero di motoveicoli è molto cresciuto nelle principali città della Francia, è certamente grazie al guadagno di tempo che consente il traffico tra le file.

Tuttavia, questa usanza che è stata una buona esperienza per due decenni è regolarmente soppressa dalle autorità. Non più di qualche anno fa, sono state molte le sanzioni irrogate dalla Polizia nei confronti di quanti in sella a una moto hanno risalito "la corrente" tra le corsie di traffico di fatto annullando questa esperienza positiva (nessun incidente).

Il rapporto favorevole sulla materia presentato dal prefetto Regis Guyot chiamato a riportare un dossier sulla circolazione per interfile in una relazione al ministro dell'Interno alla fine del 2012, ha fatto rivedere molte posizioni.

Ma per convincere Manuel Valls, questi è stato costretto a rispondere alle pressioni di France Wolf, membro dell'Ufficio nazionale (BN) della Federazione francese dei Motociclisti in Collera (FFMC) e a Philippe Thiebaut, direttore tecnico nazionale della Federazione Motociclistica Francese (FFM), riferendo così agli stessi che egli era "personalmente molto favorevole."

Valutazione vera nel 2014, e non "sperimentazione". 

Patrick Jacquot, presidente del Comitato del QSN Deux-roues/2RM  ha presentato una proposta sulla "Valutazione del traffico tra le file della tangenziale di Parigi dal 1° aprile 2014". "Stiamo parlando di una valutazione, non di un esperimento, perché l'esperimento di questa pratica è già stato fatto per molti anni dagli utenti motorizzati a due ruote", dichiara lo stesso esponente.

La proposta dovrebbe essere sottoposta al voto del QSN prima della prossima seduta plenaria di settembre.

Favoritismo? 

Se questo problema non viene risolto definitivamente, è anche perché i governi che si sono succeduti hanno sempre temuto che legalizzare la prassi delle interfile, per utenti della strada che sono comunque una minoranza come motociclisti e scooteristi, possa dare luogo ad una categoria di "automobilisti arrabbiati", che in effetti sono molti di più . 

Un senso di favoritismo però che si stigmatizza anche nel  titolo comparso il 23 giugno sul numero del giornale Le Parisien /Oggi in Francia, "Dobbiamo lasciarli andare!" riferendosi al fatto che "fare passare le moto tra le auto sia una esigenza imprescindibile…"

Operazione sminamento 

Molte associazioni stanno lavorando da qualche tempo, per sgombrare il terreno dalle molte perplessità: "E 'importante che gli automobilisti capiscano che il motociclista non è un concorrente, è come un fratello minore di cui si deve assumere maggiore cura ", ha spiegato France Wolf ai lettori del quotidiano Le Parisien, il 23 giugno scorso. 

France Wolf ha chiesto formalmente agli automobilisti di "guardare attentamente nello retrovisore prima di mettere la freccia per sorpassare, idem per rientrare in corsia. Si tratta di una questione di vita o di morte".

Fonte di stress 

"La convivenza forzata con i motoveicoli è una fonte di stress per l'automobilista, che deve sempre anticipare il possibile arrivo di un motociclista", dice Pierre Chasseray, rappresentante dei 40 milioni di automobilisti nell'intervista a Le Parisien. 

Ma la richiesta che FFMC ha fatto per anni è quella di iniziare a considerare gli automobilisti come futuri motociclisti, per far loro capire come comportarsi nel migliore dei modi, ed evitare incidenti. Ma per insegnare il traffico gestito per interfile, così come esiste una scuola per imparare ad andare in bicicletta, si dovrà passare prima attraverso una legalizzazione formale che obblighi tutti a dover imparare COME adottare il miglior sistema per circolare insieme.

Articolo di Nicolas Grumel comparso su MotoMag del 24.06.2013 tradotto ed elaborato dall'Ufficio Comunicazione del Coordinamento Italiano Motociclisti