Le interviste del CIM: ALESSANDRO BOVERI

Boveri

Alessandro Boveri è uno dei responsabili della nascita del primo Chapter Italiano dei Goldwing Road Riders  che si ritrovano sotto la sigla GWRRA.

Il sito dell'associazione lo potete trovare a questo link

D: E' doverosa una breve cronistoria di come sono nati i Club che riuniscono gli appassionati della GoldWing per far capire meglio l'origine del chapter italiano...

R: La Goldwing Road Riders Association nasce nel 1977, anno incredibile negli Stati Uniti per diversi accadimenti "locali" ma sicuramente in Europa (oltre che per Star Wars) viene ricordato per la prima apparizione di "Fonzie" su una moto in "happy Days"....Chissà se questo ha influito sui primi 7 soci che fondarono il Gwrra? Di certo il fatto che nel 1975 vide la luce il primo modello di Goldwing 1000 di cilindrata ha reso possibile che estimatori di questo mezzo, fatto per essere protagonista pur nella sua semplicità sulle highways americane, decidessero di porre la prima pietra.

Chiaramente tutto si evolve ed intorno alle varie versioni che si sono susseguite di questa motocicletta, anche il Gwrra si è arricchito di vari "mattoni" fino ad avere oggi oltre 72,000 soci e più di 800 Chapter in rappresentanza di oltre 53 stati.

 

D: Da dove nasce la passione per questo modello di moto che indubbiamente non passa inosservata...ad esempio nel tuo caso, come si diventa "winger"? (Si dice così, vero?).

R: Personalmente ricordo le mie prime "brame" motociclistiche di 14enne che ruotavano su due modelli dell'epoca : la Goldwing 1000 e la Guzzi California 850... una passione che dopo una prima parentesi su di una HD SST125 sfociò poi nella Moto Guzzi California perché di serie aveva già borse e parabrezza e, consentitemi, uno stile Americano da paura.

Arrivai alla prima Goldwing nel 1996: un mio amico biker aveva una 1500 ed io mi sorpresi ad osservarla da vicino: era un'opera d'arte...una livrea bellissima, incastonata pezzo per pezzo che nascondeva un motore dolce e furioso allo stesso tempo e da lì non mi sono più fermato.

 

D: Quali iniziative pensate di mettere in pista come Chapter Italy del GWRRA: la nostra non è certo la realtà degli U.S.A. quindi andrà adattata una filosofia specifica per il Belpaese, oppure no? Quanto si è indipendenti o meno dal resto del mondo nel gestire questa avventura associativa?

R: Ovviamente si può pensare che la filosofia aggregante messa in pratica nei Chapter statunitensi sia differente qui da noi per questioni culturali o comunque abitudini diverse ma non è così: il motto "friends for fun, safety and knowledge" è perfettamente sincrono al "nostro" modo di pensare e di fare.

Il nostro è un ritorno al passato dove, prima di tutto, si pensa al divertimento "sano", quello imperniato sul godimento che viaggiare ti da già solo per il fatto di essere a così stretto contatto con il mondo che ti circonda, poi, a stretto giro di ruota si congiunge il "fun" con la sicurezza che deve essere sempre un caposaldo presente, anche solo nella testa dei singoli, e dare la forza di non rischiare mai e, nel possibile, prevenire pericoli derivanti da comportamenti o incuria altrui.

Il tutto naturalmente va integrato con la conoscenza non solo di regole di comportamento ma anche del proprio mezzo che, se "spiegato" bene può aprirti un mondo di maneggevolezza e abilità nella guida.

In tutto questo noi siamo connessi e allo stesso tempo indipendenti dal nostro Home Office di Phoenix (AZ), nessuno ti impone strategie o business... le regole devono essere poche e tutti i membri del Chapter ITA sono consapevoli di esse e le mettono in pratica.

 

D: Nonostante in Italia i praticanti delle due ruote siano tantissimi, i problemi della categoria rimangono irrisolti da tempo quasi che non sia stato fatto nulla in merito, come mai, a tuo avviso ?

R: In Italia, guarda caso dobbiamo essere sempre un esempio positivo o negativo, la categoria dei motociclisti è sempre stata bistrattata..forse perché progressivamente le glorie italiane che hanno dato tanto impulso al motociclismo sono piano piano venute meno e, a volte, di italiano c'è solo il nome, ma non solo: forse abbiamo pensato troppo al "Fun" ed al "Business" e poco alla sicurezza, ed è in questo che come GWRRA Italy vogliamo darci da fare.

 

D: Il Coordinamento Italiano Motociclisti cerca sostenitori e soci coscienziosi disposti a cambiare le condizioni in cui versa il motociclismo italiano, quale apporto concreto può dare il vostro club in questa causa, e come può essere attivo il C.I.M. nei confronti dei tanti appassionati della GoldWing?

R: Sappiamo bene che nel nostro campo tutto si basa sul volontariato ed il C.I.M. ne è l'esempio calcante, in questo senso va la nostra proposta di darvi una mano diffondendo le vostre iniziative e condividendole, termine  oggi di gran moda, al 100%, insomma: di farle nostre perché già il solo fatto di essere motociclisti ci impone di osservare ed aiutare chi si "sbatte" per tutti noi.

 

Ringraziamo Alessandro Boveri e tutto il team del GWRRA augurando a loro tanti chilometri sulle loro poderose motociclette! Siamo certi che la loro presenza fuori e sulla strada sarà notata! Lampeggi luminosi!

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione