Bollo moto storiche: le Regioni fanno di testa loro…

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A pochi mesi dall’entrata in vigore della legge di stabilità, che tra le tante cose ha ridimensionato la tassa di proprietà per i mezzi storici, portando a trentanni di anzianità la soglia per l’esenzione, le Regioni stanno ridimensionando la scelta del Governo Centrale con "distinguo" che rendono il Paese fortemente frammentato, con buona pace dell’eguaglianza dei cittadini.

Alcune Regioni poi, non sanno ancora che pesci pigliare e prendono tempo: una situazione disarmonica certamente, ma le decisioni di alcune Regioni di applicare la norma in modo differente da quanto stabilito dalla Legge di stabilità, la dice lunga sull’assurdità della decisione, che se applicata alla lettera va a colpire un settore della nostra economia molto peculiare.

Una delle ultime decisioni ci viene comunicata dal RIVS, Registro Italiano Veicoli Storici, ed è la Regione Piemonte quella interessata dalla novità per il bollo che riguarda i mezzi storici di età compresa tra i 20 e i 29 anni. 

In buona sostanza la Regione Piemonte conferma il bollo ridotto anche per i veicoli ultraventennali.

La Legge Regionale piemontese dunque, nonostante le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2015 (articolo 1, comma 666, della legge 23 dicembre 2014, n. 190), rimane in vigore, confermando non soltanto il regime fiscale di favore per i veicoli ventennali, ma anche la facoltà per la Regione di riconoscere quali siano gli enti a cui affidare il compito di selezione dei veicoli che, per età e stato di conservazione, siano meritevoli del regime fiscale di favore.

Ricordiamo che la normativa regionale dice testualmente: “Possono accertare e certificare il possesso dei requisiti l’ASI e, per i motoveicoli, anche la FMI, nonché i registri storici istituiti dalle case automobilistiche che abbiano almeno una sede nel territorio dello Stato e gli altri soggetti individuati – ed iscritti in un apposito albo – con deliberazione della Giunta regionale”.

Il RIVS, la cui esistenza è garantita dal DGR 12/07/10 n.13-307, può quindi continuare l’attività di certificazione in Piemonte, attività che era stata sospesa in attesa di disposizioni precise da parte della Regione.

Sappiamo che altre Regioni come la Lombardia hanno mantenuto l’esenzione totale del pagamento per le moto di ventanni iscritte al registro storico di F.M.I., ma la situazione è sicuramente variegata e si attendono ulteriori novità.

Al di là delle differenti posizioni sul tema, questa vicenda è l’ennesimo esempio di come interessi specifici, non ultimi quelli di F.M.I., possano “smuovere le montagne”, mentre rimangono al palo (nonostante ben tre Governi abbiano dichiarato che fosse “cosa fatta”…) cosette come l’omicidido stradale che producono morti sulle strade ed i guardrail per motociclisti che sono “miraggi” sulle nostre strade!

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Coordinamento Italiano Motociclisti
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