Motociclisti o androidi?

MotoFutura

Le tecnologie e la ricerca di nuovi prodotti stanno lentamente ma costantemente profilando una situazione futura (ma non troppo, quasi ormai calata nel presente) dove il fattore "umano" sta via via diminuendo nel suo reale peso di "controllo" dei mezzi su strada.

Una delle notizie è quella del Ducati Multistrada D-Air in grado di colloquiare con la giacca dedicata di Dainese al fine di attivare un airbag sito all'interno della stessa (45 millisecondi), in base al comportamento della motocicletta.

Già allo stato attuale l'elettronica che è stata inserita progressivamente nelle nostre motociclette, va a gestire la stessa indipendentemente dall'abilità del pilota: i motivi che hanno introdotto questi dispostivi sono stati in primis la sicurezza, ma certamente anche la volontà delle case produttrici di poter vendere prodotti facili da usarsi per avvicinare il mercato anche ad utenti meno esperti.

In passato il motociclista compiva un percorso progressivo di gestione delle due ruote ed un motore passando da motoveicoli di scarsa potenza e cilindrata (cinquantino), per poi procedere quindi al 125 cc. in base all'età (sovente uno scooter), per poi passare a cilindrate superiori con il progredire delle età (350/500cc.).

Le maggiori possibilità economiche e lo sviluppo di motori sempre più potenti nella cilindrata e nei cavalli hanno dato luogo a richieste di moto sempre più pesanti e quindi più difficili da gestire per chi non avesse avuto questo background.

Le case quindi hanno lavorato su sistemi volti a rendere molto facile la gestione di un motoveicolo da 250/300 kg. con motori che hanno più di 100 cavalli: questo ha dato luogo ad un mercato in cui chi si è  avvicinato a questi veicoli, spesso, non aveva precedenti esperienze se non magari uno scooter in gioventù.

Abbiamo quindi assistito a situazioni in cui questa scarsa esperienza non ha certo migliorato la statistica degli incidenti con le conseguenze che ben conosciamo: ecco quindi che parimenti a questi veicoli è aumentata la richiesta di maggiore sicurezza su abbigliamento e sistemi accessori.

Recentemente sono comparsi in rete articoli sull'utilizzo dei Google Glass (occhiali tecnologici collegati a servizi web come la navigazione ad esempio) ed anche in questo caso ci si è posti il problema della sicurezza.

Già ora con caschi che integrano sistemi audio collegati a telefoni cellulari, navigatori e riproduttori musicali, si creano dei surplus di informazioni che il motociclista deve gestire in qualche modo, ovvero il suo cervello deve interfacciarsi a tutto ciò, mantenendo intatte le funzioni di attenzioni alla strada: ma tutto questo "cargo"(*) è veramente necessario?

Già nelle nostre auto molte funzioni sono state automatizzate (accensione luci, tergicristalli, velocità di crociera, controllo di trazione, frenata integrale, etc..) e questo passaggio sta avvenendo sulle motociclette senza che vi sia un intervento umano del pilota, ovvero delegando delle funzioni ad automatismi, certamente collaudati e sicuri in base a quanto ci dicono le aziende, ma sarà proprio così?

Allo stato attuale la gran quantità di incidenti sono legati al fattore umano (distrazione, eccesso di velocità, stato alterato del guidatore, etc…) ed anche in questi casi le tecnologie sicuramente interverranno (già esistono sistemi di accensione del motore che rilevano lo stato di ebbrezza alcolica del guidatore, impedendo la stessa in caso di abuso), ma quello che è certo che tutto ciò è comunque una limitazione a quanto è umano

E' giusto questo "sviluppo"? Dove ci porterà? All'auto e moto automatiche dove sarà il nostro robot a portarci alle mete mentre noi telefoneremo, chatteremo, etc..saremo impegnati in altre mille attività mentre il mezzo si adatterà alla strada ed ai suoi pericoli?

Ma soprattutto: quanto questo "upgrade" tecnologico potrà veramente diventare quotidianità su strade colabrodo, cartelli da medioevo, città "sgarrupate", etc..? Non sarebbe forse meglio, prima di tanta fantascienza, rendere le nostre città ed i collegamento tra di loro, una cosa da "paese normale"?

Forse, oggi, la "normalità" è la vera FANTASCIENZA!

O no?

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione

(*) Cit: Armi, acciaio e malattie. Breve storia degli ultimi tredicimila anni (titolo originale Guns, Germs and Steel: The Fates of Human Societies): un saggio di Jared Diamond.