Motociclisti o futuri androidi?

BikeHud

Quando si guida, non c’è spazio per le distrazioni. Questa la premessa che la casa produttrice di Bike-Hud utilizza per promuovere il suo innovativo prodotto..

L’azienda inglese prosegue sullo stesso tema: “tu ami cavalcare. E si vuole continuare a cavalcare per i decenni a venire. Siamo proprio come voi. Per ottenere che la longevità, la sicurezza in sella sia fondamentale.  Abbiamo creato BIKEHUD per permetterci di tenere la testa alta in ogni momento. Come BIKERS noi stessi, abbiamo deciso che bisogna guardare la strada e non i quadranti della strumentazione!”

In buona sostanza l’aggeggio in questione dovrebbe essere un qualcosa che aiuta il biker a non distrarsi in quanto porta i dati strumentali sulla visiera del casco evitando che lo stesso biker debba abbassare lo sguardo sulla strumentazione distraendosi dalla guida…

Secondo l’azienda produttrice camionisti ed automobilisti possono distrarsi osservando tachimetro e contagiri, mentre per i motociclisti questa operazione può costare la vita, ed allora ecco qui Bike-Ud, il “monocolo” che vi informa senza spostare la testa ma guardando la strada! 

“C’è un motivo per cui le bici da corsa non hanno strumentazione”: questa è una inutile  distrazione: questa la tesi dei britannici creatori dell’aggeggio.

Ma sulle strade ci sono limiti di velocità, il che significa che si ha bisogno di sapere quanto velocemente si sta andando, per non parlare di tutte le altre variabili dettagliate presenti su un moderno cruscotto moto. Ecco perché abbiamo realizzato BIKESYSTEMS e creato BIKEHUD (Head-Up Display). BIKEHUD  rivoluziona il modo di leggere e recepire i principali dati di bordo, tenendovi lo sguardo avanti per il 100% del tempo della guida”.

In base al percorso il display può visualizzare velocità, giri motore e marcia inserita (in strada), il tempo sul giro (in pista) grazie al GPS con cui è interfacciabile tramite smartphone oppure l’autonomia residua e i chilometri che mancano al successivo distributore (in viaggio). 

Connesso allo smartphone può visualizzare gli allarmi degli autovelox e replicare le informazioni del navigatore satellitare. 

Il costo di questo gadget? E’ di 490 euro per il solo Bike HUD (escluse le spese eventuali per interfacciare il sistema alla moto), un inezia rispetto ad esempio ad altre soluzioni tecnologiche come ad esempio il Casco Skully AR-1 che costa oltre il doppio. 

Ma quest’ultimo si propone al mercato con soluzioni più integrate e avanzate, come la retrocamera che offre sulla visiera del pilota una visuale completa di ciò che accade alle proprie spalle senza ricorrere agli specchi laterali.

Che l’innovazione e la ricerca siano uno dei motivi di evoluzione dell’uomo è un dato di fatto, ma forse forse si sta esagerando creando sempre più tecnologie di cui forse non abbiamo veramente bisogno: si viene a creare una sorta di perverso meccanismo  per cui se non ci si è dotati dell’ultimo aggeggio tecnologico si è “tagliati fuori”.

La realtà è che più cose abbiamo da seguire (da ricaricare con trasformatori ad esempio) e meno è il tempo che potremo dedicare a ciò che ci piace: vogliamo essere persone LIBERE di praticare le nostre passioni, o schiavi che debbono obbedire a procedure e protocolli inventati da altri?

E’ questione di scelte, ma c’è un solo dispositivo che in moto è fondamentale ed è gratuito in quanto in dotazione al pilota: si chiama cervello ed il casco lo dovrebbe proteggere…. vero, molti “motociclanti” ne sono privi e debbono supplire a questo handicap con tanti aggeggi a batteria e cavalli spremuti al massimo.

Chi rimarrà sulla strada, con il passare degli anni? Chi saranno gli highlanders della sella? I super tecnologici o quelli che, come si dice, “hanno il manico”?

"Gray-haired bikers don't get that way from pure luck"

Coordinamento Italiano Motociclisti
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