Ladri di biciclette

Non ci riferiamo al film di De Sica che fece la storia del cinema nell'Italia del dopoguerra, ma alla tragica realtà del presente: spariscono circa tre mila due ruote senza motore al giorno e non è un dato rassicurante. Negli ultimi anni in Europa le vendite di biciclette sono aumentate notevolmente al punto che sono ben 35 milioni le persone che hanno deciso a spostarsi lasciando l'auto in garage: è come se ogni giorno in Europa tutti gli abitanti della Polonia salissero in sella. 

Aumentate le vendite di conseguenza anche i furti!

Il 2011 è stato l'anno dello storico sorpasso, riconfermato poi nel 2012, della vendita delle bici su quella delle automobili. Le due ruote in Italia hanno infatti superato le auto di 12.143 unità, andamento confermato anche nel 2012 dove la differenza è di ben 200 mila mezzi.

La percentuale di furti in dieci anni è passata dal 2,5% al 3,8%: quasi due italiani su tre sono stati vittime dei 'ladri di biciclette' e si stima che ne spariscano circa tremila al giorno

Purtroppo va anche sottolineato il fatto che solo 1 su 5 ha denunciato il furto. Con un livello così basso di denunce e senza un sistema di riconoscimento valido del mezzo è difficile recuperare la propria bicicletta. Inoltre, spesso inconsapevolmente, sono ancora molti ad acquistare bici in "nero" e di dubbia provenienza, allettati dai prezzi stracciati. 

Una bicicletta nuova da passeggio costa all'incirca tra 150 e 400 euro, contro i 30-40 di una rubata. 

Per dare l'idea del peso economico di quello che sembra un reato "da niente", in Italia ogni anno spariscono un milione di biciclette, per un valore medio di oltre 200 milioni di euro. Una cifra pari ai finanziamenti stanziati dal Governo per sostenere i mutui e gli affitti degli italiani!

Indubbiamente con la vendita in ascesa di biciclette con pedalata assistita dal costo non indifferente ma dai notevoli vantaggi nella mobilità urbana possiamo aspettarci un aumento dei furti delle stesse.

Se si riprenderà il mercato delle due ruote ed un motore cosa dovremo aspettarci?

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione