Usare il cellulare o altri sistemi informatici mentre si guida

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Riportiamo integralmente un interessante articolo di Girolamo Simonato Direttore di motorioggi.it che tratta in maniera esaustiva l’argomento che ci tocca tutti (Fonte ASAPS).


Le problematiche che derivano da qusto malcostume stanno diventando sempre più evidenti e non è certo riempiendo i Tribunali di cause legate a fatti incresciosi che può risolvere la cosa: solamente una presa di coscienza diffusa che possa cambiare questi cattivi comportamenti è la soluzione, ma fare il punto della situazione allo stato attuale è doveroso.

La guida con il cellulare è regolamentata dal nostro codice della strada all’articolo 173 che al proprio nel suo secondo comma prevede: “È vietato al conducente di far uso durante la marcia di apparecchi radiotelefonici ovvero di usare cuffie sonore, fatta eccezione per i conducenti dei veicoli delle Forze armate e dei Corpi di cui all’articolo 138, comma 11, e di polizia, nonché per i conducenti dei veicoli adibiti ai servizi delle strade, delle autostrade ed al trasporto di persone in conto terzi. È consentito l’uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare purché il conducente abbia adeguate capacità uditive ad entrambe le orecchie (che non richiedono per il loro funzionamento l’uso delle mani).”

La normativa in materia risulta pertanto molto chiara e precisa proprio al fine di tutelare la sicurezza e l’incolumità del conducente e di tutti gli altri utenti della strada.

La normativa prevede che il conducente deve poter avere le mani libere vedendosi consentito l’uso del cellulare solo in caso di utilizzo di apparecchiature a viva voce o mediante l’utilizzo degli appositi auricolari.

La violazione di dette disposizioni viene ad essere sanzionata mediante la comminazione di una sanzione amministrativa individuata in una somma compresa tra 160,00 e 641,00 euro, pagamento in misura ridotta pari a € 160,00.

Da ricordare inoltre che l’utilizzo di telefono cellulare durante la guida, in assenza dell’utilizzo delle apparecchiature ammesse (viva voce o auricolare), integra la violazione di ulteriori fattispecie che possono portare alla contestazione di sanzioni accessorie.

E’ lo stesso articolo 173 che al comma 3 bis prevede infatti che "si applica la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da uno a tre mesi, qualora lo stesso soggetto compia un’ulteriore violazione nel corso di un biennio”.

Da ricordare altresì che la violazione della normativa di cui all’articolo 173 comma 2 prevede la decurtazione di 5 punti patente.

Le statistiche evidenziano che il 17% (circa un italiano su cinque) smanetta con il proprio telefonino, anziché mantenere le mani ben salde al volante, come ci insegnano a scuola guida. 

Tale condotta è diffusa soprattutto fra i giovanissimi di età compresa fra i 18 e i 24 anni: per questo target, il valore percentuale medio tocca il 24%.

Forse è opportuno riportare un dato pubblicato dall’ASAPS, nel quale emerge da un dettagliato monitoraggio sull’uso del telefonino da parte dei conducenti di veicoli, secondo cui il 12,4% di essi lo utilizza al volante. Un comportamento molto pericoloso, dal quale derivano distrazione (una delle maggiori cause di incidentalità stradale secondo l’ultimo rapporto Aci-Istat) e lentezza di riflessi in caso di possibile impatto.

Questa prassi ormai diffusa rientra in quella fattispecie che generalmente viene etichettata come distrazione alla guida e che certamente non è positiva con la sicurezza stradale.

Se pensiamo che alla velocità di km/h 50, il tempo di reazione più il tempo di frenatura si concretizza in 29 metri, (14 di reazione e 15 di frenata reale), questo dovrebbe far riflettere a quelle persone che durante utilizzano per scrivere e leggere i famosi smartphone.

L’iniziativa nell’ambito della campagna di sensibilizzazione ‘Un messaggio a volte accorcia la vita’, ha coinvolto decine di volontari dell’associazione che, armati di penna, taccuino e pazienza, hanno osservato con occhio vigile alcuni degli incroci più trafficati delle città per contare tutti coloro che transitavano lungo la strada intenti a telefonare e messaggiare. 

Torino, Milano, Firenze, Bologna, Roma, Napoli e Palermo sono alcune delle principali città messe sotto la lente d’ingrandimento, ma l’indagine ha riguardato anche centri come Arezzo, Benevento, Forlì, La Spezia, Ravenna, Reggio Emilia, Cesena e tanti altri. 

È così che su 32.650 guidatori monitorati 4.048 di loro sono stati ‘pizzicati’ mentre usavano il telefonino, praticamente uno su otto.

Nel dettaglio, le ore a più elevato utilizzo risultano essere quelle serali (dalle 18 alle 19) dove è stato colto in flagrante il 36% dei trasgressori

A scendere, il 35% nella fascia oraria dalle 12 alle 13 e il 29% in quella mattutina dalle 8 alle 9.

Geograficamente l’utilizzo del cellulare alla guida è prevalente al Nord (1.710 conducenti, pari al 42,2%), seguito dal Centro con 1.186 ‘telefonisti’ (il 29,3%) e dal Sud con 1.152 (pari al 28,5%). 

Fra le città, percentuali alte a Verona e Forlì, entrambe col 16%, mentre fra i grandi centri maglia nera a Torino, dove gli automobilisti attaccati alla ‘cornetta’ sono il 14% (il monitoraggio è avvenuto però nei pressi dello stadio e di alcuni centri commerciali). 

Con il 10,2%, invece, Firenze è la più virtuosa. A Roma la percentuale di conducenti al telefono è stata del 13,6%, ma è stato rilevato un alto numero di persone che lo usavano guidando scooter e moto (42 ciclomotoristi e motociclisti in tutto il Centro Italia, 32 dei quali a Roma3).

Molti automobilisti hanno dichiarato che s’intrattengono a verificare gli ultimi messaggi e aggiornamenti sui social network durante la guida, statisticamente sono circa il 24,5%. 

Forse non si stanno rendendo conto che abbassando lo sguardo nel cellulare o similare corrono il rischio di provocare un incidente stradale dalle conseguenze potenzialmente fatali.

Girolamo Simonato Direttore di motorioggi.it

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione