Deve esserci sempre la telecamera all'interno!!

Speed Check

Questo è quanto specifica il Ministero dei trasporti in una nota (a firma dell'Ing.Dondolini, che già si era espresso sulle rotatorie) relativamente alle postazioni definite come "speed check", colonnine poste ai margini della strada per il rilevamento della velocità. Tempo fa, riferendoci ad un articolo di Motocivismo avevamo parlato dei cosiddetti "speed check" , ovvero quei rilevatori di velocità cilindrici, di colore arancione, collocati a bordo strada, molto spesso all’interno dei centri abitati ed in particolare sulle vie di collegamento più trafficate (strade provinciali) ponendo il dubbio che questi apparecchi venissero installati in modo non conforme alla legge, dalle amministrazioni locali. 

I comuni in sostanza approfittavano di un vuoto legislativo laddove mancano norme precise per la regolamentazione di questi nuovi dispositivi, agendo quindi in modo approssimativo, al di fuori di qualsiasi criterio normativo.

In una nota ufficiale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, inviata a tutti i Prefetti italiani, si specifica  che Speed Check e Velo Ok non sono approvati da alcuna norma vigente e sono attualmente utilizzati in maniera indebita dalle amministrazioni.

La nota dell’11 luglio 2012 infatti recita: «[…] I manufatti in oggetto (speed check e velo ok, ndr) non sono inquadrabili in alcuna delle categorie previste dal nuovo Codice della Strada (DLs n. 285/1992) e dal connesso Regolamento di Esecuzione e di Attuazione (DPR n. 495/1992) e dunque per essi non risulta concessa alcuna approvazione […]».

Il Ministero precisa che solo in futuro, eventualmente, questi dispositivi potranno essere regolamentati da una norma: «L’art. 60 della legge 29 luglio 2010, n. 120, “Disposizioni in materia di sicurezza stradale”, rinvia ad apposito decreto ministeriale, non ancora emanato, la definizione delle caratteristiche degli impianti […]».

Sovente queste colonnine al loro interno sono vuote, quindi non contengono alcun tipo di telecamera o apparecchio per il rilevamento della velocità dei veicoli, venendo così usate dalle amministrazioni comunali con “effetto deterrente” per obbligare automobilisti e motociclisti a rispettare i limiti.

Proprio per questo motivo la nota del Ministero aggiunge che probabilmente nemmeno in futuro potranno mai essere approvati e regolamentati da eventuali nuove norme: «Poiché i manufatti in questione non possono essere classificati come impianti, in quanto privi di qualsivoglia dispositivo deputato alla specifica funzione, essi probabilmente non potranno neppure essere ricondotti alla futura nuova disciplina che sarà introdotta in attuazione del suddetto art. 60 L. n. 120/2010».

Come se non bastasse la norma aggiunge inoltre che Speed Check e Velo Ok non possono essere approvati nemmeno se considerati come «componenti della segnaletica stradale» dal momento che questi apparecchi «non sono riconducibili ad alcuna delle fattispecie previste dal vigente Regolamento».

Il Ministero dei Trasporti precisa che l’unico caso in cui questi apparecchi possono essere utilizzati secondo le norme vigenti, solamente quando al loro interno nascondono misuratori di velocità approvati dalla legge. 

Le norme attuali infatti precisano che è possibile “utilizzare box di contenimento per collocarvi un rilevatore mobile”.

Da questa nota si evince quindi che tutte le amministrazioni locali che utilizzano Speed Check e Velo Ok come deterrente (e quindi nella maggior parte dei casi), ovvero senza montare telecamere al loro interno, agiscono senza rispettare le norme vigenti e possono quindi essere indagate per danno erariale, dal momento che hanno acquistato con i soldi dei contribuenti dispositivi non regolari.

Si suggerisce ai responsabili dei tanti motoclub (che sovente non sono molto attivi nella tutela dei diritti dei motociclisti, in effetti) di collaborare con noi nel richiedere ai responsabili dei propri comuni di residenza di poter VERIFICARE se tali dispositivi contengono la telecamera come previsto, ed in caso contrario richiedere ufficialmente la rimozione del dispositivo farlocco, e fuori legge.

Tocca a noi, adesso fare gli "sceriffi" !

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Ufficio Comunicazione