La tecnologia messa a punto da Motoairbag in questo momento rappresenta una delle soluzioni all'avanguardia nel campo della sicurezza motociclistica.
Le aziende che credono nella sicurezza dei motociclisti sono spesso italiane al 100% e ciò ci da' motivo d'orgoglio e speranza nel futuro.
L'azienda è ora forte anche della recente certificazione europea EN1621/4:2013 (Norma UE sugli airbag per motociclisti) Livello 2, che riconosce una protezione di 7 volte superiore rispetto a un protettore rigido di Livello 2.
Motoairbag è un sistema airbag che può essere inserito nei capi di abbigliamento.
L'azionamento avviene in modalità meccanica, tramite uno speciale cavo che viene collegato alla moto. In caso di incidente, e conseguente sbalzamento del conducente, in 85 millisecondi si ha l'apertura dell'airbag grazie all'esplosione di una piccola carica di gas.
Ovviamente la bomboletta è sostituibile e ogni ricarica è acquistabile separatamente. Per l'azionamento ci vogliono almeno 10/12 kg, quindi anche dimenticandosene è piuttosto difficile l'esplosione involontaria. In ogni caso dopo 30 secondi si sgonfia e si può ripristinare il tutto.
Durante l'ultimo EICMA l'azienda italiana che ne ha brevettato il sistema, la D.P.I. Safety di Milano, ha rilanciato con nuove linee prodotto.
Al momento sono disponibili quattro versioni.
La prima è il gilet Motoairbag in cordura, declinato in standard (nero o rosso) e 2.0 traforato (nero o flou): ha regolazioni laterali e velcri per affrancare la rete di ventilazione (optional). Il sistema airbag è estraibile dal gilet così da offrire la possibilità di essere lavato.
La versione 2.0 traforata dispone non solo dell'airbag per la schiena ma anche quello per il torace. Motoairbag in versione Race invece è dedicato "a chi vuole trasformare la propria tuta di pelle in una tuta con airbag integrato".
È sufficiente acquistare il modulo Race e contattare D.P.I.Safety per la trasformazione. Per la messa a punto dei prodotti e la migliore ricerca, vengono effettuati dei test di laboratorio che dovrebbero emulare i potenziali impatti a cui potrebbe essere soggetta la colonna vertebrale.
La norma europea prevede che le prove siano effettuate mediante un'incudine "kerbstone" che ricorda una sorta di spigolo. Questo viene fatto cadere sui protettori con impatti da 50 Joule per almeno 5 volte, di cui 2 sulle zone periferiche e quindi più deboli. Per i paraschiena rigidi la forza residua media massima di un Livello 1 deve essere di 18 kN (chilonewton), mentre per un Livello 2 si parla di 9 kN.
In ogni caso il picco massimo per il Livello 1 non può superare i 24 Kn. Ovviamente più è inferiore questo dato e migliore è la qualità del sistema di protezione.
Gli airbag certificati, come quello di Motoairbag, spostano ulteriormente questa soglia perché per ottenere una certificazione di Livello 1 si chiedono 4,5 kN, mentre per il Livello 2 solo 2,5 kN.
Si parla per ora solo di sistemi meccanici, poiché quelli elettronici non rientrano ancora in alcuna norma.
"Questi tipi di dispositivi offrono protezione alla schiena, alla zona sacrale ed alla parte cervicale. Il livello di protezione offerto è molto più ampio e 10/12 volte meglio di un protettore rigido. Inoltre è il sistema airbag è molto più confortevole e leggero. Il sistema è ricaricabile e non necessita di particolare manutenzione", sottolinea la nota ufficiale della casa.
Infine non si può dimenticare che la tecnologia Motoairbag è stata selezionata da Piaggio, Tucano Urbano, Guzzi, Aprilia, Vespa, Clover, Motoinfinito, Scorpiotec, Gimoto e Wild per dotare alcuni linee di abbigliamento e tute di airbag.
Ricordiamo che Motoairbag è tra le aziende convenzionate con il Coordinamento Italiano Motociclisti, i sostenitori del CIM potranno quindi acquistare i loro prodotti grazie ad una interessante offerta.
Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione