Come collaborare al CIM

Perché partecipare

saluto ruggeri
Quando si va in giro in moto sulle strade statali è facile incontrare altri motociclisti che ci salutano. C'è chi fa risalire questa abitudine al medioevo, quando i cavalieri che si incrociavano sulle strade si scambiavano un cenno di saluto.
 
A quei tempi, quando due cavalieri si incrociavano, si teneva la mano sinistra. In questo modo la mano destra, che è quella che normalmente impugnava l'arma, era verso il centro della strada, verso il cavaliere che si stava incrociando.
 
Con quel gesto di saluto si mostrava all'altro cavaliere la mano destra, quella che avrebbe potuto impugnare l'arma, vuota, porgendo quindi un gesto di pace. Si pensa che i motociclisti, cavalieri dell'era moderna, abbiano ereditato questa abitudine, non più come gesto di pace ma come gesto di fratellanza, per attestare la solidarietà che ci dovrebbe essere tra motociclisti.
 
Purtroppo questa solidarietà si ferma proprio a questo gesto. Ogni volta che si propone di fare qualcosa per cercare di tutelare i diritti dei motociclisti, questi ultimi diventano individualisti. E questo avviene soprattutto in Italia, dove a differenza di altri paesi, sembra sia impossibile fare una manifestazione con più di un centinaio di motociclisti riuniti.
 
In questi casi poi iniziano le divisioni di casta, quindi le moto custom da una parte, le enduro dall'altra, non parliamo poi degli scooter.
 
Il CIM vuole provare a fare qualcosa per fare cambiare questa situazione, e chiede a tutti di fare un piccolo passo per cercare di collaborare tutti insieme nel portare avanti la tutela dei nostri diritti, e lo si può fare aderendo al CIM, in una delle possibili modalità che sono disponibili: