Dialogo tra una motina ed un non so (parafrasando Gaber) - prima parte

LettinoPsi

Una premessa : è estate e fa caldo e quindi, a volte leggere articoli un po' troppo didattici e seriosi, ci fa passare la voglia, vi capiamo...

Preparatevi quindi ad una "serie a puntate" di un dialogo un po' "psico-patologico" tra una delle nostre moto ed il suo pilota o conducente che dir si voglia: a volte un po' di auto analisi può fare molto bene, ne siamo certi, e siamo sicuri che ne sorriderete perché troverete molti dei vostri/nostri comportamenti.

Buona lettura!


PRIMA PUNTATA - "Andando in ufficio"

Eccomi, come al solito ogni mattina, scendere in garage a prendere la mia motina per andare al lavoro ma, insolitamente, una vocina mi accoglie nel freddo mattino:

"Buongiorno, chi sei ??"

"Buongiorno, come chi sono ??!!"

"Chi sei?"

"Mah, non so, un pilota ??!!"

"See, un pilota, ma ti sei visto ?"

"Beh, forse hai ragione, ma sicuramente sono colui che ti ha tirato fuori da quel concessionario che non ti ha saputo vendere meglio".

"Su questo hai ragione, ma dai partiamo …"

"Bene, adesso mentre mi preparo, ti scaldo per benino che fuori è freddo ...

"Va bene, va bene, ma dove andiamo ??"

"Come dove andiamo, in ufficio come al solito …"

"Ancora in città?! Ma dai…. ma quando mi porti un po' fuori, sono stufa di fare sempre la stessa strada …!

"E dai, non ti lamentare, io almeno ti faccio uscire tutti i giorni, non sono come quelli che ti prendono solo ogni tanto, ti tirano il collo e poi ti lasciano da sola per settimane!"

"Ancora una volta hai ragione, ma ora mettiti 'sto casco e andiamo via …"

"Bene, partiamo".

Ancora incredulo per quello che è avvenuto, chiudo il box e parto per il solito tragitto casa ufficio, senza troppo fretta, tanto mi prendo sempre abbondantemente il tempo che serve ad arrivare con tranquillità anche in caso di piccoli imprevisti, lo so che sono troppo pignolo ma non mi va di correre inutilmente dei rischi e poi "tengo famiglia".

Imbocco lo stradone, largo, a due corsie per senso di marcia, e di nuovo la vocina:

"Ma come, con tutto questo dritto e questo spazio, tu mi fai andare a solo 90 km/h ???  Ma non vedi che si può andare di più ?? Guarda quello scooter che ci sta' sorpassando ... "

"Ancora tu, ma non vedi che ci sono i cartelli che dicono limite a 50 Km/h, e non senti come l'asfalto sia irregolare, e poi guarda i fiori sul guardrail in quella curva, ogni tanto qualcuno ci lascia le penne per andare forte, e poi mi sembra di correre abbastanza non credi ??"

"Scusami, forse hai ragione, sai sono fatta anche per correre di più, quasi quasi andrei pure in pista, le capacità non mi mancano ma sono contenta di stare con te, finora mi hai trattato bene".

"Scuse accettate, ma ora lasciami guidare che devo arrivare al lavoro sano e salvo".

Mah, forse sto ancora dormendo, non ricordo di avere casi di schizofrenia in famiglia, eppure quella vocina era così reale, così sicura di se .... mah, forse è meglio che continui a guidare concentrato, non passa mattina che non incontri qualcuno ancora dormiente al volante che non mi vede ...

"Ma insomma, hai proprio deciso di trattarmi come un cinquantino, ci stanno passando tutti e poi tutti questi stop ai semafori, non lo vedi che non passa nessuno ??!!"

"Ci sei o ci fai: siamo in città, il limite è 50 km/h e sulla doppia riga di mezzeria non si supera, già sarei multabile perché sorpasso la fila di macchine oltre la doppia riga a 70 km/h e tu mi dici anche di passare con il rosso ??!!"

"Non ti dico di farlo sempre, ma di farlo ora che non viene nessuno……"

"Sì .... certo.... e poi mi dirai anche che i semafori non servono, che le regole sono fatte per essere infrante e che tu sei fatta per andare più forte …"

"certo, giusto ….proprio così!"

"Sì… e poi se succede qualche cosa - facciamo le corna - cosa dico.... che una vocina - la mia moto - mi ha detto di andare più veloce e di passare con il rosso che tanto non c'è nessuno ?? Mi prenderebbero per matto!"

"Uffa.... vuoi sempre avere ragione tu, mai una volta che mi dai ascolto …"

"Andiamoci piano, se dovessi dire qualcosa di sensato può darsi che io ti ascolti, ma adesso proprio no. Ma ora basta con le chiacchiere, non bisogna distrarsi nella guida, e poi tra poco siamo arrivati…."

"Come arrivati, stiamo insieme da 20 minuti e già mi vuoi lasciare ??!!"

"Non ho detto che ti voglio lasciare, dico solo che siamo quasi arrivati in ufficio e che ti devo parcheggiare per andare a lavorare, dove credi che trovo i soldi per i tuoi tagliandi?".

Bene, arrivo davanti al mio ufficio ed inizio la "manovra" di parcheggio ...

"Ma come, con tutto questo spazio, mi metti proprio al centro di queste due righine ? Dai mettimi più comoda ... prendimi più spazio ... fai come quello scooter che si è messo di traverso sul cavalletto laterale ed occupa quattro righine …"

"Forse non ci siamo capiti, comando io, io decido che le regole devono essere rispettate ed io dico di no perché se anch'io facessi come il bastardo sullo scooter, a quest'ora non ci sarebbe spazio neanche per una bicicletta, invece se tutti ci comportassimo civilmente tutti potremmo parcheggiare in uno spazio sufficiente, vedrai che anche lo scooter prima o poi lo capirà, anche se ora avrei una dannata voglia di spostarlo in mezzo alla strada …."

"E dai, fallo, cosa aspetti, tanto non ti vede nessuno …"

"Adesso basta, è tardi e devo andare, ora ti chiudo e ci vediamo nel pomeriggio……"

FINE DELLA PRIMA PUNTATA

CLICCA QUI PER LA SECONDA PUNTATA

Coordinamento Italiano Motociclisti
Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

© Riproduzione concessa citando la fonte e il link all'articolo.