Se almeno servisse ad evitare altre morti per guard rail!

GuardRail

Ciò che distrugge la coscienza di una popolazione è l’abitudine alle nefandezze, alle violenze, alla cronaca di continue negazioni del rispetto del vivere civile, e questo produce ignavia, tolleranza estrema che si condensa nella frase “tanto non serve a niente”..

Poi succede che tutto quello che leggiamo distrattamente in cronaca e ci fa fare spallucce, ci tocca direttamente, un nipote, un figlio, un compagno, un amico, insomma tutto questo non è più distante, è reale, non è più virtuale ed allora ci arrabbiamo e si parte con la frase “qualcuno deve fare qualcosa…”.

Ecco l’ennesimo episodio di motociclista ucciso da un guard rail, sicuramente posizionato in modo da essere un’arma innescata.

Malore o disattenzione? Quale di questi due fattori avrà inciso sull’uscita di strada della moto condotta da Luca Del Mestre, il motociclista di 45 anni morto in un incidente ad Adegliacco.

Tornando all’incidente, chi quella strada la conosce bene lancia un grido d’allarme per la sicurezza, compromessa da un guard-rail mal posizionato.

«Seguendo la carreggiata da nord a sud, ossia da Ribis verso Adegliacco, e percorsa anche da Del Mestre nel momento dell’impatto, è possibile scorgere lungo il guard-rail un’ammaccatura che coincide con l’attaccatura della protezione, che è fatta a filo dello strada - attacca Ermes Della Bianca, residente della zona -. Ci sono i segnali complementari, i paletti in plastica lungo la carreggiata a cinquanta centimetri dal bordo, mentre la protezione è messa esattamente sulla linea dove finisce la carreggiata. 

Questo “salto” è molto pericoloso e potrebbe aver tratto in inganno l’uomo.La segnaletica verticale c’è, ma è poco visibile, anche perché quel tratto di strada non è illuminato. 

Potrebbe essere, quindi, che sia stato proprio il guard-rail ad “imbrogliare” il centauro, che potrebbe aver cozzato in questo punto, per poi perdere il controllo del mezzo e finire la sua corsa contro il palo nella carreggiata opposta.

La sporgenza dell’ondulato, infatti, è di quasi trenta centimetri e un attimo di distrazione può essere fatale. 

Questa strada, detta del Cornappo, la percorro spesso e anche in macchina l’ostacolo del guard-rail è pericoloso, essendo posizionato - come si diceva - proprio sul ciglio della strada. 

La collocazione dei paletti e dell’ondulato va rivista, perché così come sono stati posizionati, da ambedue i lati, non sono sicuri».

Per quanto accaduto e in merito alla questione sicurezza stradale in quel punto, anche Gianluca Maiarelli, sindaco di Tavagnacco, si è interessato della questione.

«Il tratto di strada sul quale è avvenuto l’incidente è provinciale, per cui non possiamo intervenire direttamente. Quello che però faremo sicuramente nei prossimi giorni è un attento sopralluogo, con relativa verifica con gli uomini della polizia municipale, per controllare se effettivamente, lungo quel tratto di strada, ci siano problemi con il posizionamento del guard-rail. Nel caso riscontrassimo delle anomalie, provvederemo immediatamente a segnalare il fatto in Provincia, responsabile per ora di quel tratto di strada».

Se la morte del motociclista non sarà vana perché verranno fatte le modifiche del caso ed eviteremo altre morti per infrastrutture nel posate, la sua morte non sarà stata vana.

Siamo vicini alla famiglia e ci auguriamo che chi deve provvedere a mettere in sicurezza questa strada lo faccia.

Coordinamento Italiano Motociclisti
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