Riforma del Codice della Strada: si va avanti?!

CDS Copert

La volontà di rivedere la normativa del Codice della Strada è stata espressa prima dell'estate e per la precisione a fine luglio, poi le vicissitudini del teatrino della politica hanno spostato l'attenzione per il rischio di caduta del Governo, ed ora?

In realtà la Commissione Trasporti presieduta da Michele Meta sta andando avanti al punto che lo stesso presidente afferma che : "il pacchetto potrebbe arrivare al traguardo dell'approvazione in appena otto-dieci mesi, perché non ci sono divisioni nemmeno con i grillini".

In realtà i tempi che si  dato il governo molto più realisticamente parla di diciotto mesi (ma durerà così tanto il Governo Letta?), ed un disegno di legge governativo dovrà avere l'approvazione dal Parlamento a mezzo di apposita delega per trasformare una lista di buone intenzioni in un vero decreto legislativo cxon tutti i crismi del caso.

Ma la discussione sta procedendo su parecchi punti che potrebbero andare a buon fine o rimanere lettera morta ed i temi trattati indicano chiaramente come la distanza tra il "Palazzo" e la realtà sia grande.

E' il caso dell'idea di obbligare gli utenti delle due ruote senza motore a dimostrare la conoscenza delle regole stradali, una sorta di esame di guida per ciclisti che potrebbe avere una logica in effetti visto che gli stessi ormai vanno sui marciapiedi o in contromano con facilità, ma come fare concretamente a "patentare" i ciclisti?

Curiosa poi la volontà di voler "semplificare" il Codice della Strada con una adeguata cura dimagrante ovvero un C.d.S. snello con poche regolamentazioni di massima demandando a successivi regolamenti le norme su strade e veicoli più facili da modificare via via che le direttive europee lo richiedessero: il fatto che tale dichiarazione di intenti provenga dai nostri politici ci fa pensare ad una barzelletta pensando a certi filmati che si trovano in rete con tanto sbandierati "roghi" di leggi in imballi di cartone  (vedi il filmato).

Si parla anche di aumentare il numero dei controlli (ma la legge di stabilità ha bloccato gli stipendi delle Forze dell'Ordine) ed è probabile che si pensi ai controlli automatici ovvero al potenziamento dei sistemi con apparecchiature senza agenti, dall'altra però, dimostrando così la schizofrenia dello Stato, si parla di "semplificare" i ricorsi anche per risolvere l'annoso problema delle due vie (giudice di pace o prefetto) tra l'altro con due cronologie diverse (30 giorni per il primo 60 giorni per il secondo).

C'è poi tutta la problematica degli sconti che è comunque in vigore dal 21 agosto con tutta la revisione di sanzioni scontate a chi paga subito, ma contemporaneamente si pensa ad un inasprimento delle stesse per chi commette infrazioni nei confronti degli utenti deboli della strada e quindi anche noi.

Importante poi la volontà di applicare pene precise nei confronti dei minorenni ed estendere la sospensione cautelare della patente a chi causa incidenti mortali per le proprie infrazioni (scandaloso leggere cronache dove assassini confessi continuino a circolare e reiterare azioni di quel genere dopo che il periodo di sospensione della patente era giunto al termine!).

La realtà è che non può essere il Codice della Strada a fermare queste cronache ma solo un aumento del pattugliamento e dei controlli da parte delle Forze dell'Ordine!

Insomma, luci ed ombre come è prevedibile vista la materia: ma e l'idea di un Codice della Strada EUROPEO che valga da Lisbona a Praga e che sia UGUALE per tutti? Forse le morti e gli incidenti sono così diversi in Unione Europea? Ed i pedaggi? Unificare i metodi di pagamento in tutta l'Unione Europea, no?

Banche ed assicurazioni spingono per avere un mercato globale europeo dove giocarsi la maggior fetta di consumatori, difficile che possano avere gioco facile se le differenze legislative creeranno ancora grosse differenze…. oppure avremo Nazioni "dominanti" e Paesi "sottomessi" ai primi in un brutto gioco sado-maso economico?

Coordinamento Italiano Motociclisti
Ufficio Comunicazione