Parcheggiare la moto senza problemi: i Comuni amici delle moto, scopriamoli!

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E’ questa una materia controversa certamente risolta quasi sempre all’italiana, ovvero senza seguire le regole o facendo finta di non conoscerle, e ci riferiamo anche agli amministratori dei Comuni, sovente distratti su come vadano realizzati gli stalli appositi, dimenticandosi bellamente che esiste l’esigenza di parcheggiarle regolarmente, (le moto e gli scooter).

Ma esistono invece Amministrazioni Comunali che amano avere i motociclisti sul proprio territorio e per favorirne la presenza attrezzano specifiche aree per il corretto parcheggio delle loro cavalcature, addirittura esercizi commerciali viciniori disposti a fare da “deposito” di caschi e giubbotti!

Esiste in materia una Circolare esplicativa del Ministero dei Trasporti sul parcheggio delle moto datata 25/01/2009, da cui partire per le considerazioni del caso.

La regolamentazione della materia della sosta e del parcheggio non trova una compiuta disciplina nel solo D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285 (Codice della strada) nel D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 (Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della strada). 

In via preliminare si precisa la differenza tra il concetto di sosta e di parcheggio anche alla luce di quanto stabilito dall’articolo 6, comma 4, lettera d), del Codice che riporta: "il proprietario della strada può, con l’ordinanza di cui all’articolo 5, comma 3: d) vietare o limitare o subordinare al pagamento di una somma il parcheggio o la sosta dei veicoli."

La definizione è ulteriormente chiarita dall’art. 120, c. 1, lett. c ) del Regolamento che, in relazione al segnale di parcheggio, prescrive che lo stesso può essere usato per indicare un'area organizzata od attrezzata per sostare per un tempo indeterminato, salva diversa indicazione.

Qualora si intenda organizzare l’area di parcheggio, il segnale può essere corredato da pannelli integrativi per indicare con valore prescrittivo: limitazioni di tempo; tariffe per la sosta a pagamento; schema della disposizione dei veicoli (sosta parallela, obliqua, ortogonale); categorie ammesse od escluse.

Il segnale verticale di parcheggio deve essere integrato dal pannello indicante lo schema di disposizione dei veicoli qualora ciò si rende indispensabile ai fini della corretta fruizione degli stalli.

In sintesi sono molte le normative da rispettare per realizzare corrette aree di parcheggio finalizzate a differenti utenti, ma è sicuramente un pregio quando i Comuni comprendono che invece di lasciare spazi non utilizzabili da altri che non siano mezzi di limitate dimensioni alla mercé di chiunque, sia invece opportuno adeguare gli stessi con corretta segnaletica per consentire un parcheggio regolare a scooter e motocicli.

E’ il caso di spazi limitati come ampiezza in prossimità di marciapiedi dal lato opposto a quelli (molto più ampi) di “passeggiate” lungomare, spazi ideali per parcheggiare moto e scooter: in molti comuni detti spazi NON sono segnati, mentre in altri Comuni lo sforzo dell’amministrazione rende facile ed “autorizzato” lo stesso.

E’ il caso di alcuni Comuni della Liguria dove scooter e motocicli sono utilizzati moltissimo e l’accesso agli stessi è quasi un invito dato i ridotti spazi!

Sarebbe bello realizzare una “Guida ai parcheggi facili per le moto” oppure un’applicazione per smartphone che li indichi con correttezza per pianificare l’arrivo corretto in questi Comuni “amici” dei motociclisti, Comuni magari da “premiare” a seguito di una lista di “top ten” da valutarsi di anno in anno…

Insomma, cerchiano di valorizzare quanto di positivo troviamo in giro invece di segnalare sempre le cose negative e dimenticarci di chi fa qualcosa per cambiare uno stato di cose!

Coordinamento Italiano Motociclisti
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