Ti piace correre? Vai in pista!

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Questo pensiero nasce leggendo l’articolo “Seconda manifestazione nazionale contro i guard rail” pubblicato sul nuovo sito del Cordinamento Nazionale Motociclisti che si terrà l’8 luglio a Cogliate (MB)

Chi vi scrive è un 44enne motociclista in erba, nel senso che sono salito in moto per la prima volta a 42 anni scegliendo una Kawasaki Ninja 600, quindi una supersportiva. In due anni, ho percorso 20000 km in strada e fatto più di una dozzina di pistate in 7 differenti tracciati e continuo ad utilizzare la moto sia in strada per turismo che in pista.

Il nesso tra l’articolo sopra citato e la pista è che il guard rail potrà essere anche di sicurezza ma se ci finisci contro a 130km/h (massima velocità prevista dal Codice della Strada e le nostre moto vanno molto più veloce) non è detto che ti salvi.

In pista i guard rail non ci sono, ci sono invece tutte le condizioni per correre in sicurezza che, per contro, mancano in strada:

Altra cosa secondo me utile è la conoscenza tecnica della moto nella regolazione delle sospensioni, scelta dei pneumatici, ecc…, tutte cose che per un uso ad alte velocità è meglio imparare a conoscere.

I costi da sostenere per andare in pista sono molto variabili in funzione del circuito scelto e della durata dell’utilizzo della pista: si va dai 60€ per una mezza giornata in un circuito “normale” ai 300€ per una giornata intera in un circuito da motomondiale/SBK.

Oltre a questi bisogna tenere in conto una serie di costi “accessori” quali:

Ad una prima impressione può sembrare tutto molto caro ma i modi per risparmiare ci sono, ad esempio è possibile condividere il costo del noleggio del furgone con un'altra persona e sicuramente iniziare da tracciati facili che sono più economici.

Se poi si pensa cosa comporta un verbale per eccesso di velocità a 200km/h andare in pista è più conveniente, divertente e, ribadisco, sicuro.

Le modalità per avvicinarsi al mondo della pista sono, secondo me, essenzialmente due:

Sicuramente la cosa migliore sarebbe fare entrambe le cose nell’ordine elencato.

Certo che andare in pista è sempre pericoloso perché le velocità che si sviluppano sono molto elevate, ad esempio la Curva Grande di Monza la si percorre in piega a 220km/h (ma dà emozioni uniche) ma la sensazione soggettiva di pericolo percepito è inferiore a quella gi guidare in tangenziale o in un bel giro su per i passi.
Personalmente, da quando vado in pista, a guidare in strada ho un po’ più di quella sana paura che ti aiuta a tenere inserito il cervello in modo che sia lui a comandare e non il polso destro.

Spero di non avervi annoiato con questa mia riflessione e spero che sia utile per qualcuno.

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Marco “giskard68”