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Un alternativa è possibile!

Bicilindrica

Leggendo l'editoriale dell'ultimo numero di "Bicilindrica - La rivista dei Guzzisti" prendiamo atto che iniziative lodevoli come quelle del Trofeo Moto Guzzi, nate dal cuore di veri appassionati, nel momento in cui passano sotto l'egida della F.M.I., subiscono una trasformazione che non sembrerebbe soddisfare la base degli appassionati stessi, (almeno in base a quanto esposto sulla rivista in oggetto).

Sorgono complicanze organizzative, obblighi ed adempimenti burocratici tipici di organismi macchinosi dove ci si domanda quanto delle motivazioni originarie, siano ancora presenti o quanto sia invece calato dall'alto in modo a volte ottuso con regole e comportamenti difficili a comprendersi.

Se valutiamo questo disagio più in generale, la domanda che ci poniamo è la seguente: "quante delle problematiche che toccano profondamente la stragrande maggioranza dei motociclisti italiani (pedaggi assurdi, viabilità al limite della decenza, mancanza di parcheggi dedicati, guard rail incongrui, assicurazioni da sceicchi arabi come costi, etc..), sono state affrontate in modo decisivo da chi ha un numero di associati invidiabile anche per una posizione dominante, monopolistica?".

Ma la domanda in realtà andrebbe posta ai milioni di motociclisti italiani, ovvero se si sentono degnamente rappresentanti da un organismo che ha forti disponibilità economiche ed una elevata organizzazione sia territoriale che di rapporto con le istituzioni, e se ritengono che tali risorse vengano ben spese per risolvere i loro problemi, oppure no.

In generale si ritiene che i "monopoli" in generale siano nocivi in quanto poco stimolanti: se non vi è concorrenza non c'è ricerca di nuovi percorsi, di nuove possibilità, ci si arrocca su situazioni sclerotiche, si perde la voglia di innovare, a volte si tende a non ascoltare le richieste o per lo meno a sottovalutarle.

Un esempio per tutti è quello del pedaggio per il passo dello Stelvio dove ci siamo trovati unici e soli a protestare (come associazione di motociclisti italiani, per fortuna che albergatori ed altri esercizi commerciali e colleghi d'oltralpe erano al nostro fianco), ma in realtà gli esempi non si fermano qui.

La crisi ha fatto emergere drammaticamente i problemi che affliggono la categoria al punto che anche ANCMA scopre l'assurdità dei pedaggi autostradali e ci fa piacere: la soluzione di queste assurdità può nascere solamente da una forte sinergia fra TUTTI coloro che hanno interesse nel motociclismo e nei motociclisti.

Ci chiamiamo "Coordinamento" proprio perché ci piacerebbe poter "coordinare" ogni iniziativa che va in questa direzione, che si parli di difesa delle peculiarità dei percorsi degli enduristi, come della sicurezza legata alle infrastrutture e via discorrendo, senza pregiudiziali di sorta, senza pregiudizi, ma facendo "sistema" congiuntamente con chi vuole percorrere questa strada.

Se questo movimento "virtuoso" prendesse sostanza, siamo certi che proprio chi ha una struttura importante sarebbe stimolato ad agire a capire le richieste così pressanti e sarebbe in prima linea nell'agire su questi temi: chiediamo quindi a realtà piccole come la nostra, di nicchia come molte "comunità" monomarca ad esempio, di valutare le nostre battaglie ed appoggiarle, se le ritengono giuste.

Più siamo e più conteremo anche nei confronti di chi ora come ora, immerso nella sua complicata burocrazia è diventato un po' sordo a queste richieste, ma sta a noi fare questo passo, altrimenti saremo costretti a continuare a leggere editoriali di "lamentela" come quello citato, ma non è quella la strada giusta in quanto una alternativa è possibile, ed è quella di appoggiare seriamente chi è GIA' qualcosa di diverso, di alternativo per l'appunto!

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Commenti   

0 #1 Michele Negri 2013-04-26 12:06
Paolo sei un grande. Bell'articolo. Mi viene voglia di tesserarmi solo a leggerlo. A già.... sono già tesserato. Fa nulla, richiedo la seconda tessera! 8)
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