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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Se Roma, sulle due ruote, piange, a Barcellona….

Barcellona

….sono state introdotte alcune novità, in merito alla circolazione, per bici e moto: le due capitali "latine", complice un clima favorevole (ma è veramente ancora così?) sono certamente terreni fertili per l'uso di moto, motorini, e biciclette.

La capitale catalana poi ha un utilizzo effettivo di un ottimo sistema di bike-sharing che è fortemente utilizzato nonché molto efficiente, così come la rete ciclabile, un esempio da prendere se avessimo delle persone valide nei governi delle nostre città, più attente al mondo oltre confine che alle segreterie del loro partito politico, forse..

 

In questi giorni a Barcellona è stata data notizia di alcune novità, in merito alla circolazione, per quanto riguarda le bici e le moto.

Analizziamole nel dettaglio.

Per quanto riguarda le biciclette, l’Ajuntament proibirà la circolazione a questi veicoli nei marciapiedi di strade con piste ciclabili o zone abilitate: se c'è la ciclabile è lì che il ciclsita deve andare e NON sul marciapiede!

Nel resto delle strade, si potrà circolare in bici solo su quei marciapiedi che abbiano più di cinque metri di larghezza e tre di spazio pubblico, misure che si trovano quasi esclusivamente all’Eixample. Inoltre, sempre per ciò che concerne questo mezzo di trasporto, non potranno circolare insieme più di 15 biciclette di imprese turistiche

Queste nuove misure serviranno a migliorare la sicurezza dei viandanti sui marciapiedi nonché a proteggere i ciclisti sulla strada.

Novità poi, anche per le motociclette: il governo municipale ha spiegato alla Comissió de Seguretat i Mobilitat il nuovo Piano di Sicurezza viaria per i mezzi a due ruote. Il Consigliere del PP Òscar Ramírez ha approfittato dell’occasione per presentare una mozione affinché le moto possano viaggiare lungo le corsie preferenziali per gli autobus e taxi. 

Il Consigliere di Mobilitat Eduard Freixedes, tuttavia, non ha accettato la richiesta convinto che in questo modo ci sarebbero più incidenti e più gravi.

Freixedes ha infatti citato studi di altre città europee quali ad esempio Londra, secondo cui il numero e soprattutto la severità degli incidenti di moto aumenta quando questi veicoli possono circolare liberamente sulle corsie degli autobus.

La questione insomma, in questo senso, rimane ancora aperta.

Ricordiamo che uno dei punti che ci riguardano nella Riforma del Codice della Strada è proprio l'istituzionalizzazione della circolazione delle moto nelle corsie riservata a taxi e bus e mentre catalani ed italiani discutono su questi punti, a Parigi la legalizzazione della circolazione per interfile è realtà.

Ma d'altra parte è storia vecchia: abbiamo la tendenza a "copiare" il peggio degli esempi altrui e non vedere quelli positivi, perché si sa, da noi è DIVERSO! Sempre.

L'augurio è che le generazioni di giovani italiani che vivono e lavorano all'estero un domani abbiano il coraggio di venire in Italia per "riformarla" come nel bellissimo esempio del recente film con Paola Cortellesi e Raoul Bova (Scusate se esisto…), magari proprio ragionando di circolazione di bici, moto e motorini…

Sperando che nei posti chiavi per architetti urbani vadano i MIGLIORI e non i raccomandati inconmpetenti: utopia? Fantascienza? Forse, ma la speranza è sempre l'ultima a morire!

Coordinamento Italiano Motociclisti
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