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La strategia della Forestradale

Forestradale

Sul portale dell'ASAPS è stato pubblicato integralmente la presentazione della Campagna Defend Life, realizzata dal Corpo Forestale dello Stato della provincia di Arezzo sulle strade dei passi appenninici toscoromagnoli. Si tratta di una vera e propria strategia che ha visto utilizzare strumenti e mezzi di vario tipo, che ha messo nell'obiettivo i comportamenti ed i mezzi utilizzati dai motociclisti.

In un'intervista rilasciata al mensile 'Il Centauro', poi, il Comandante Provinciale del Corpo Forestale dello Stato della provincia di Arezzo, Claudio D’Amico, ha rivendicato con forza la volontà di proseguire in questo genere di azioni, non rifiutando l'appellativo di Forestradale assegnatogli da molti utenti e addetti ai lavori. 

Leggere le quaranta pagine in PDF del progetto "Defend Life" è molto istruttivo. Così come è impossibile non concordare su molte delle affermazioni del Comandante D'Amico: le strade dei passi appenninici, così come quelli delle Alpi, sono splendide. ovvio che soprattutto i motociclisit siano portati ad approffittare di tale bellezza e gustosità, per provare quelle splendide ed adrenaliniche sensazioni che tutti noi conosciamo, e date proprio dal gusto del ritmo tra le curve.

Purtroppo molti utenti delle due ruote, i cosiddetti smanettoni, tendono a spegnere il cervello e a scambiare queste strade e queste curve per dei circuiti, mettendo a repentaglio non solo la propria vita (nelle strade montane non ci sono vie di fuga, ma guardraili, pali segnaletici, alberi e burroni), ma soprattutto quella degli altri utenti della strada, altri motociclisti in primis.

Tutto bene quindi?
Non proprio, a nostro parere.
Nella relazione della 'Forestradale', così come nell'intervista del Comandante D'amico, a nostro parere manca qualcosa.

Non abbiamo trovato nessun accenno sulla necessità che i limiti, i divieti e la segnaletica stradale siano comprensibili ed accettabili in quanto realmente correlati alle condizioni della strada.

Troppe volte ci imbattiamo in limiti di velocità assurdamente ed incomprensibilmente bassi rispetto al tratto di strada percorsa.

Così come ci si imbatte in chilometri e chilometri di "riga continua" e divieto di sorpasso che impedirebbe di superare anche veicoli fin troppo lenti pur in assenza di qualsiasi pericolo per sè e per gli altri. Il perchè di queste assurde limitazioni è spesso frutto di lunghe e sterili discussioni. Noi non crediamo che gli enti proprietari delle strade le fissini per 'far cassa', ma sicuramente in molti casi l'unica spiegazione è un ovvio scarico di responsabilità.

Certo che se tutti viaggiassimo a 30 chilometri all'ora in pochi ci si farebbe male. Ma sarebbe accettabile? Comprensibile?

Noi crediamo che i limiti e le leggi vadano rispettati, ma anche che questi debbano anche rispettare il buon senso ed incoraggiare così gli utenti al rispetto degli stessi.

Ecco: avremmo voluto leggere, nelle parole del Comandante D'Amico, e magari anche in qualche presa di posizione della FMI, cha ha istruito gli agenti della 'Forestradale' sui controlli ai quali sottoporre i motociclisti, un impegno reciproco: far rispettare le leggi dagli utenti della strada, ma aiutarli a trovarsi limiti e prescrizioni in linea con le attuali dotazioni e prestazioni dei veicoli e condizioni del traffico, e non a incomprensibili 'trappole' da gabellieri.

Perchè è solo da questo impegno reciproco che può nascere un concreto rispetto ed un rapporto civile tra cittadini ed Istituzioni.

Coordinamento Italiano Motociclisti - 22 giugno 2012

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