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Aggiornamento:Mar, 23 Nov 2021 4pm

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Ma le nostre moto sono così sicure?

Difetto Richiami

Ma soprattutto: in caso di inconvenienti magari anche gravi relativi all’uso di motocicli che hanno palesi problemi al punto di sottoporre le case costruttrici a richiami di notevole peso, come si procede per avere un corretto risarcimento?

Ha creato non poco interesse la notizia di un richiamo di ben 66.421 motoveicoli prodotti da Harley-Davidson che avrebbero un problema di bloccaggio della ruota anteriore.

Il punto critico sarebbe un tubo idraulico del freno anteriore che potrebbe rimanere pizzicato tra serbatoio e telaio andando così a bloccare la ruota anteriore senza alcun avviso al conducente.

Il richiamo riguarda modelli del settore Touring relativi al 2014 concernenti moto costruite tra il 1° luglio 2013 e gli inizi di maggio di quest’anno.

Per ora i casi segnalati sono cinque in tutto il territorio degli U.S.A. e non sono previsti richiami in Italia, allo stato attuale.

Ma la blasonata casa di Milwaukee non è nuova a questo intervento: nel recente passato furono ben 308.000 le moto richiamate per risolvere un guasto ad un interruttore che avrebbe potuto provocare il malfunzionamento delle luci dei freni ed anche problemi allo stesso impianto frenante.

Si parlava di un possibile malfunzionamento dei freni posteriori per un eccessivo calore (surriscaldamento scarichi che agirebbe sull’interruttore in questione) addirittura con possibili fuoriuscite di liquido frenante.

Se negli U.S.A. si attua un serio programma di intervento per risolvere problematiche legate alla produzione, anche in Italia non siamo da meno: la Vespa 946 aveva presentato un problema al tubo della benzina (che andava quindi sostituito), così come MV Agusta attuò un richiamo per un perno del forcellone.

Ma anche la nota casa bavarese che occupa una notevole fetta di mercato in Italia ha provveduto ad un importante richiamo per la sua R 1200 RT 2014 per un problema al monoammortizzatore che addirittura si poteva rompere (frattura dello stelo per i modelli dotati di Dynamic Esa).

Insomma: nessun produttore è immune da possibili magagne, giapponesi e coreani inclusi!

Si potrebbe continuare a lungo ed il fatto che anche il mondo delle due ruote ed un motore viva come quello delle autovetture sia soggetto a severi controlli, è indicativo degli sforzi delle case costruttrici e dei loro sforzi per intercettare problemi che potrebbero essere ben più seri di un richiamo gratuito.

Rimane il fatto che se chi sta leggendo fosse uno dei cinque casi di bloccaggio della ruota anteriore della sua H-D la penserebbe in modo sicuramente non superficiale, sempre che lo possa pensare ed i danni derivanti da questo inconveniente non fossero stati nefasti.

Cosa fare quindi se la vostra amata compagna a due ruote ed un motore vi “tradisse” malamente proprio per un guasto tecnico, magari oggetto di “circolari” inviate ai concessionari?

Sicuramente cercare di acquisire informazioni sul fatto che tale “difetto” fosse noto alla casa produttrice proprio per stabilire se vi sia stato un dolo, ovvero un “mancato intervento” nello specifico, ovvero se il vostro modello potesse o meno essere oggetto dello stesso: il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti emana appositi bollettini che potete trovare facilmente a questo indirizzo.

Nel caso in cui ci sia materia per agire per un rimborso ovviamente ci si dovrà affidare ad  un legale.

Se avete avuto l’intelligenza di sostenere il Coordinamento Italiano Motociclisti con una iscrizione come socio o sostenitore potrete avvalervi dell’apposito Servizio Legale che trovate a questo link.

Coordinamento Italiano Motociclisti
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