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Se vi volete bene, basta un semplice gesto! In moto mettete il paraschiena

Paraschiena

Uno studio italiano mostra l’efficacia di questo accessorio di sicurezza nel ridurre i traumi spinali: se tutti i motociclisti lo usassero le lesioni gravi si ridurrebbero del 60%, se il Governo desse degli incentivi nell’acquisto magari aumenterebbero gli utenti che lo adotterebbero, forse ANCHE in scooter!

Ridurre i danni della schiena, anche quelli gravi (spinali) del 60% sarebbe possibile se TUTTI gli utenti delle due ruote adottassero questo semplice ma FONDAMENTALE accessorio!

 

È questa la stima dell’Istituto Superiore di Sanità che, per la prima volta a livello mondiale, ha dimostrato, nell’ambito del progetto ST.E.P. (STudio Efficacia Paraschiena), l’efficacia del paraschiena per gli moto e motorini.

La ricerca è stata pubblicata sull’International Journal of Epidemiology.

«Dal 2011 il Servizio Polizia Stradale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e il Reparto Ambiente e Traumi dell’Istituto Superiore di Sanità stanno collaborando per valutare l’utilizzo e l’efficacia del dispositivo paraschiena tra ciclisti e motociclisti», spiega Sabina Cedri, ricercatrice dell’ISS e responsabile scientifico del progetto. 

«Il progetto, che rappresenta un importante passo avanti verso la sicurezza degli utenti delle due ruote motorizzate, coinvolge circa 30 sezioni della Polizia Stradale in altrettante provincie del territorio nazionale e prevede un’indagine attuata dagli agenti di polizia stradale al momento degli incidenti che coinvolgono gli utenti su due ruote. I dati sono poi stati analizzati dagli esperti in epidemiologia e biostatistica del trauma dell’Istituto Superiore di Sanità, con la collaborazione riguardo alla valutazione di gravità del trauma spinale degli esperti clinici dell’Irccs Santa Lucia».

I dati raccolti dal 1° dicembre 2011 riguardano un campione di 2.650 incidenti, di cui 2.080 a danno di motociclisti (78,5%) e 570 di ciclomotoristi (21,5%), relativi ad un complesso di 2.910 persone infortunate, tra conducenti e passeggeri. 

Sono stati identificati due livelli di protezione: dispositivi a bassa efficacia costituiti da indumenti con rinforzi protettivi e dispositivi ad elevata efficacia consistenti in paraschiena a guscio rigido e/o dalla giacca-giubbotto dotato di airbag. 

L’uso dei dispositivi di sicurezza a più elevato livello di efficacia ha avuto un trend in aumento, passando dal 10,3% nel 2011 al 17,9% nel 2014 (+7.6%). Globalmente il paraschiena ad elevata efficacia è usato molto di più dai motociclisti 17,2% rispetto ai ciclomotoristi (1,6%). Peraltro, i ciclomotoristi usano di meno anche il casco rispetto ai motociclisti, seppur entrambi con proporzioni elevate (94,2% contro 98,4%). I

l profilo di colui che utilizza il paraschiena a più elevata efficacia che viene fuori dalla ricerca è il seguente: maschio di 40 anni, predilige l’uso di motociclette, specie di alta cilindrata e viaggia spesso su strade a scorrimento veloce (autostrade nel 34% dei casi).

Complessivamente, su 2.910 persone infortunate, 138 hanno riportato lesioni alla colonna, pari al 4,7% del totale. Il distretto della colonna più interessato è stato quello toracico con la metà dei casi (58%), seguito da quello cervicale (21%). 

Nel 28% dei casi il conducente ha riportato conseguenze serie che hanno avuto come esito un ricovero ospedaliero o un decesso. 

Negli incidenti con le conseguenze più gravi (ricoverati o deceduti), la percentuale di lesioni alla colonna è più bassa in coloro che utilizzano un dispositivo di protezione per la schiena ad elevata efficacia (13,8% contro 18,1).

Perché non premiare chi utilizza dispositivi di sicurezza come questi con una riduzione del premio di polizza assicurativa? Magari dando ancora più incentivi se giovani!

Coordinamento Italiano Motociclisti
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